La dieta gluten free è davvero utile per chi soffre di tiroidite di Hashimoto?
Si stima che il 5% della popolazione mondiale soffra della malattia di Hashimoto (MH), nota anche come tiroidite linfocitaria cronica.
La malattia di Hashimoto è una malattia autoimmune cronica, diagnosticata sulla base del quadro clinico mediante il dosaggio dei livelli di anticorpi anti-TPO e/o anti-TG, dei livelli sierici anormali di ormoni tiroidei e dall’analisi diagnostica ecografica della ghiandola tiroidea che appare eterogenea e fibrosa.
L'eziologia della malattia è multifattoriale, coinvolgendo fattori genetici e ambientali come trattamenti farmacologici, stress cronico, dieta e intero stile di vita del paziente.
Ci sono molte prove di una forte associazione tra MH e diverse malattie immuno-mediate: diabete di tipo 1, sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), sindromi polighiandolari autoimmuni (APS).
Anche l’appropriata composizione del microbiota è un fattore che può determinare il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea.
I microbi influenzano i livelli di ormone tiroideo regolando l'assunzione, la degradazione e la circolazione enteroepatica dello iodio.
Inoltre, è frequente la coesistenza di MH con la malattia celiaca (CD), poichè sembra condividano lo stesso fattore genetico.
La legittimità della dieta priva di glutine (GFD) per alleviare i sintomi della malattia di Hashimoto è stata quindi studiata da molti ricercatori.
La presente review, redatta sulla base degli studi effettuati nell’ultimo decennio, si propone di determinare l’efficacia dell'eliminazione del glutine dalla dieta dei pazienti affetti da MH.
Il principio fondamentale di una dieta priva di glutine è eliminare dalla dieta i cereali che sono una fonte di glutine introducendo solo prodotti che ne siano naturalmente privi, cioè mais, riso, miglio, sorgo, tef, frutta, verdura, carne, pesce, legumi, noci, latticini e uova.
La dieta comporta anche l'eliminazione di bevande e persino farmaci o integratori alimentari contenenti grano, orzo o segale e tutti quei prodotti che possano presentare glutine utilizzato come riempitivo, ad esempio nei salumi, o come additivo alimentare, ad esempio nel malto.
I prodotti senza glutine, rispetto ai loro omologhi tradizionali, hanno un valore nutritivo inferiore, sono spesso altamente elaborati e contengono più grassi e carboidrati rispetto ai loro omologhi tradizionali.
L'attuazione di una dieta priva di glutine, proprio come qualsiasi altra dieta di eliminazione, è associata ad un alto rischio di carenza alimentare.
Tra le più comuni per chi segue una GFD, quelle delle vitamine B o D, il calcio e il ferro. Spesso si osserva anche un'assunzione insufficiente di magnesio, zinco, selenio e rame.
Sulla base delle ricerche condotte nell’ultimo decennio è possibile osservare potenziali benefici di una dieta priva di glutine nei pazienti affetti da MH.
In alcuni pazienti, la concentrazione di anticorpi antitiroidei è diminuita e i sintomi gastrointestinali sono stati parzialmente alleviati.
Gli studi presentati nella review confermano una significativa correlazione tra gli anticorpi anti-tiroide, gli anticorpi anti-gliadina e la glutammina transaminasi.
Al momento però non ci sono prove che una dieta priva di glutine sia benefica per tutti i pazienti affetti da MH.
Sembra che il glutine debba essere eliminato solo per i pazienti affetti da celiachia o sensibilità al glutine. Tali pazienti costituiscono il 5-19% dei pazienti con MH.
Non è stato chiaramente dimostrato che il glutine possa stimolare il sistema immunitario a produrre autoanticorpi che, a causa della loro struttura, distruggono il tessuto tiroideo.
Inoltre, una dieta priva di glutine non influisce sulla concentrazione degli ormoni tiroidei e quindi non affronta il problema più grande dei pazienti con MH, ovvero l'insufficiente produzione di ormoni tiroidei.
Nella MH, a causa del processo infiammatorio in corso nel corpo, dovrebbe essere implementata una dieta antinfiammatoria (principalmente a base vegetale).
Integrare la dieta con minerali come selenio, iodio, magnesio, zinco e rame è più importante che eliminare il glutine stesso per i pazienti affetti da MH.
L'incidenza della malattia autoimmune della tiroide è elevata anche tra i pazienti con ipersensibilità al glutine/frumento senza CD e quelli con dermatite da herpes.
Di conseguenza, la fase successiva del trattamento nei pazienti con malattia di Hashimoto dovrebbe includere lo screening per anticorpi anti-tireoglobulina (anti-TG), peptidi anti-gliadina deamidati (anti-DPG), anticorpi endomisio (EMA) e anticorpi anti-gliadina (AGA) per escludere celiachia subclinica e NCGS.
In conclusione, si evince l'importanza dello screening dei pazienti con MH per la presenza di eventuali anomalie endocrine secondarie.
Gli studi condotti finora non supportano l'affermazione che i pazienti con MH dovrebbero assolutamente eliminare il glutine dalla dieta.
Ad oggi, nessuno studio si è concentrato sugli effetti di una dieta priva di glutine nei pazienti non celiaci con malattia autoimmune della tiroide.
Link all'articolo originale:
www.mdpi.com/2072-6643/14/9/1727
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