PCOS: emblema dell’adattamento evolutivo allo stile di vita e all'ambiente moderno

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una condizione femminile multisistemica che si manifesta con molteplici caratteristiche metaboliche tra cui obesità, insulino-resistenza (IR), iperlipidemia e iperandrogenismo.
Ricerche approfondite hanno indagato sull'eziologia della PCOS suggerendo un'interazione tra fattori ambientali e varianti geniche. 

I fattori genetici sembrano contribuire per meno del 10% alla suscettibilità alla malattia, dimostrando che la multifattorialità della patogenesi della PCOS nelle società moderne e in via di modernizzazione,rappresenti la discrepanza tra la rapida evoluzione culturale umana a dispetto della più lenta evoluzione biologica.

Da un punto di vista evolutivo, le donne con PCOS potrebbero rappresentare l'estremità "metabolica d'élite" essendo in grado di immagazzinare energia in modo efficiente nei periodi di abbondanza di cibo e diminuire la fertilità in periodi di scarsità di cibo, o anche in previsione di una ridotta disponibilità di cibo stagionale come risposta adattativa predittiva.
Le origini dello sviluppo della PCOS potrebbero essere dovute a diversi fattori nelle popolazioni ancestrali e moderne. È stato ipotizzato che lo stress ambientale, la deprivazione di nutrienti, le risposte all'ormone dello stress potrebbero aver provocato una modulazione dell'espressione genica mediata dalla madre nella prole ancestrale. 

Secondo il Global Burden of Disease Study, la dieta umana è oramai il principale fattore di rischio di morbilità e mortalità in tutto il mondo.
Si ipotizza che fattori dietetici e ambientali abbiano un impatto sulla programmazione dello sviluppo di varianti geniche suscettibili nelle donne con PCOS. 

La programmazione genomica in utero delle vie metaboliche ed endocrine potrebbe aumentare la suscettibilità della prole a sviluppare la PCOS in seguito all'esposizione a specifiche condizioni nutrizionali e ambientali.
L'esposizione postnatale allo stile di vita e ai fattori ambientali, come una dieta di scarsa qualità e alterazione del sistema endocrino, potrebbe attivare percorsi programmati epigeneticamente che promuovono ulteriormente le caratteristiche osservate della PCOS.
Interventi sulla dieta e sullo stile di vita hanno dimostrato che molte delle caratteristiche cliniche, metaboliche ed endocrine della PCOS possono essere invertite. 

Una teoria evolutiva unificata della patogenesi della PCOS propone che antichi polimorfismi genetici che erano allineati con l'ambiente di quell'epoca, portassero a un vantaggio di sopravvivenza adattativo nella prole nelle popolazioni ancestrali.
Quando queste stesse varianti genetiche sono esposte allo stile di vita moderno e alle influenze ambientali, si verificano risposte fisiologiche disadattive.

I precedenti vantaggi di insulino-resistenza, iperandrogenismo, maggiore accumulo di energia e ridotta fertilità nelle popolazioni ancestrali diventano patologici e determinano le caratteristiche osservate della PCOS nelle donne contemporanee.

La dieta e lo stile di vita occidentalimoderni sono in contrasto con il background evolutivo dell’organismo umano.
Una componente dietetica che differisce significativamente dalle popolazioni ancestrali è l'assunzione di fibre alimentari, stimata incirca 80-150 gr al giorno per i nostri antenati rispetto all’odierna assunzione di 20,7 gr al giorno.
Un consumo adeguato di fibre alimentari è importante per una migliore sensibilità all'insulina, una riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, una diminuzione dell'infiammazione sistemica, livelli sierici più bassi di androgeni, tutti fattori che sono stati collegati alla patogenesi della PCOS.

In merito allo stile di vita invece la più grande differenza con i nostri antenati è da riferirsi agli specifici comportamenti di sopravvivenza diurna e notturna che sono regolati dalla disponibilità di temperatura, alimentazione e luce solare.

Gli orologi circadiani esistono in tutte le cellule e funzionano come circuiti di feedback genetici trascrizionali-traduzionali autonomi.

Il vantaggio evolutivo della sopravvivenza adattativa dei sistemi circadiani sincronizzati nelle popolazioni antiche è in netto contrasto con le molteplici interruzioni circadiane associate allo stile di vita moderno:
- orari dei pasti impropri 
- comportamento di alimentazione-digiuno alterato 
- cicli sonno-veglia interrotti
- lavoro a turni
- stress.

I cambiamenti di questi parametri sono correlati con aumenti significativi di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tumori.

Le prove disponibili suggeriscono che l'interruzione circadiana ha effetti dannosi sullo sviluppo in utero, alterato metabolismo e insulino-resistenza, peso corporeo e obesità e fertilità.
Tutte queste influenze sono rilevanti per un modello evolutivo della patogenesi della PCOS.

Il riconoscimento dell'impatto dei comportamenti di stile di vita sulla disregolazione circadiana e sulla funzione metabolica e riproduttiva, apre la strada a strategie di intervento mirate per modulare e prevenire questi effetti. Questi includono un orario regolare dei pasti, alimentazione a tempo limitato, ripristino dei normali cicli del sonno, tempismo ottimale dell'esercizio, limitazione dell'esposizione alla luce intensa durante la notte e migliore qualità della dieta. 

Il riconoscimento della disfunzione circadiana e lo studio degli interventi sullo stile di vita dovrebbero essere una priorità sia nella gestione clinica che nella ricerca futura sulla PCOS.

Link all'articolo originale:
www.mdpi.com/1660-4601/19/3/1336/htm

 

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