Microbiota Intestinale, Vaginale ed Endometriale: ruolo nella fertilità e implicazioni cliniche

Il corpo umano è abitato da una vasta comunità di microrganismi che influenzano numerosi processi biologici, inclusa la salute riproduttiva. 

Il concetto di microbiota si riferisce all'insieme dei microrganismi che colonizzano un determinato distretto corporeo, mentre il termine microbioma indica il loro patrimonio genetico. 

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato come il microbiota intestinale, vaginale ed endometriale possa modulare la fertilità femminile, agendo attraverso interazioni con il sistema immunitario, endocrino e metabolico. 

Comprendere questi meccanismi potrebbe rivoluzionare l'approccio alla gestione dell'infertilità e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).

 

Il microbiota delle vie genitali femminili

Per lungo tempo si è creduto che solo la vagina fosse abitata da microrganismi, mentre l'utero e le tube di Falloppio fossero sterili. 

Tuttavia, studi metagenomici hanno dimostrato che l'intero tratto riproduttivo femminile ospita specifiche comunità microbiche.

 

Il microbiota vaginale e il suo ruolo nella fertilità

Il microbiota vaginale svolge una funzione protettiva contro i patogeni esterni e regola la salute riproduttiva. 

In condizioni ottimali, è dominato da specie di Lactobacillus (L. crispatus, L. iners, L. jensenii, L. gasseri), batteri che producono acido lattico e contribuiscono a mantenere un pH vaginale inferiore a 4,5

Questo ambiente ostacola la proliferazione di microrganismi opportunisti come Gardnerella vaginalis e Ureaplasma urealyticum, spesso associati alla vaginosi batterica.

Uno squilibrio nel microbiota vaginale può portare a condizioni patologiche come la vaginosi batterica, che interessa il 20-50% delle donne in età fertile ed è correlata a un aumento del rischio di infertilità, aborti spontanei e fallimenti nei trattamenti di fecondazione assistita. Studi hanno dimostrato che le donne con un microbiota vaginale povero di Lactobacillus presentano tassi significativamente più bassi di impianto embrionale e gravidanza rispetto a quelle con una composizione microbica ottimale.

 

Microbiota endometriale e successo della fecondazione assistita

Come già detto, fino a pochi anni fa, si riteneva che la cavità uterina fosse un ambiente sterile. La scoperta di un microbiota endometriale ha aperto nuove prospettive nella comprensione dell'impianto embrionario e della fertilità femminile.

 La predominanza di Lactobacillus nell'endometrio è associata a un tasso di impianto del 60% e a una maggiore probabilità di gravidanza a termine, mentre una maggiore diversità batterica si correla con tassi di successo notevolmente ridotti.

Uno studio di Moreno et al. ha rilevato che le donne con un microbiota endometriale dominato da Lactobacillus hanno una probabilità di gravidanza del 58,8%, mentre in coloro con una flora batterica più eterogenea il tasso scende al 13,3%. 

La presenza di batteri patogeni come Atopobium, Streptococcus e Neisseria è stata associata a fallimenti di impianto e aborti ricorrenti. 

Queste scoperte suggeriscono che il microbiota endometriale potrebbe diventare un nuovo target diagnostico e terapeutico nei percorsi di PMA.

 

Il microbiota intestinale e la sua influenza sulla salute riproduttiva

Il microbiota intestinale è composto da trilioni di microrganismi che influenzano la digestione, il metabolismo e la regolazione immunitaria. 

Esso può modulare la funzione riproduttiva attraverso diverse vie:

- Metaboliti microbici: i batteri intestinali producono acidi grassi a catena corta, che influenzano il metabolismo degli estrogeni e la regolazione del ciclo mestruale.

- Disbiosi e patologie ginecologiche: alterazioni del microbiota intestinale sono state riscontrate in donne con sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), endometriosi e infertilità idiopatica.

- Influenza sulla gravidanza: il microbiota intestinale influenza la placentazione, il peso alla nascita e il microbiota neonatale, con effetti a lungo termine sulla salute del bambino.

Recenti studi suggeriscono che la modulazione del microbiota intestinale attraverso dieta e probiotici potrebbe migliorare la funzione ovarica e gli esiti della fecondazione assistita.

 

Strategie di intervento per ottimizzare il microbiota e la fertilità

Alla luce delle evidenze disponibili, intervenire sul microbiota vaginale, endometriale e intestinale potrebbe migliorare le probabilità di concepimento e ridurre il rischio di complicanze in gravidanza. 

Alcune strategie utili includono:

- Probiotici mirati: supplementazione con ceppi specifici di Lactobacillus crispatus e Lactobacillus rhamnosus per riequilibrare il microbiota vaginale ed endometriale.

- Dieta e prebiotici: un'alimentazione ricca di fibre favorisce la crescita di batteri benefici nell'intestino, con effetti positivi sulla regolazione ormonale e la salute riproduttiva.

- Screening del microbiota endometriale: analizzare la composizione microbica dell'endometrio prima di un ciclo di fecondazione assistita potrebbe migliorare i tassi di successo.

- Riduzione dell'uso di antibiotici: l'uso eccessivo di antibiotici può alterare negativamente il microbiota e compromettere la fertilità.

 

Conclusioni

Le ricerche sul microbiota e la fertilità stanno rivoluzionando l'approccio alla medicina riproduttiva. 

L'integrazione di strategie di modulazione del microbiota nei protocolli di PMA potrebbe aumentare significativamente le probabilità di successo dei trattamenti. 

Comprendere e intervenire sulla salute microbica rappresenta una nuova frontiera nella gestione dell'infertilità femminile.

 

Link all'articolo: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35900833/ 

 

Approfondimento:

La Scienza della Fertilità: protocolli di PMA e approcci nutrizionali e clinici integrati” (corso online): 

https://www.scuolanutrizionesalernitana.it/courses/3014