L'effetto della supplementazione di vitamina D sulla depressione
La depressione rappresenta la malattia psichiatrica più comune a livello mondiale, con un immenso carico cognitivo, sociale ed economico. Attualmente, circa 280 milioni di persone sono affette da depressione, rendendo questa patologia la principale causa di disabilità globale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la depressione maggiore come la terza causa principale di malattia nel mondo e prevede che diventerà la prima preoccupazione di salute pubblica entro il 2030.
Anche l'ansia è uno dei problemi di salute mentale più comuni, con stime globali che variano dal 3,8% al 25% tra i diversi paesi. Dal 1990 c'è stato un aumento del 50% nel numero assoluto di pazienti con disturbi d'ansia. Inoltre, durante la pandemia di COVID-19, è stato riportato un significativo aumento della prevalenza di sintomi di ansia e depressione a livello mondiale.
Negli ultimi decenni, numerosi studi hanno tentato di chiarire le cause sottostanti della depressione. Una varietà di fattori tra cui predisposizione genetica, disfunzioni cognitive, eventi stressanti, disfunzione interpersonale, differenze biologiche e tratti ereditari sono implicati nello sviluppo di depressione e ansia.
Gli studi nella psichiatria nutrizionale hanno suggerito evidenze del ruolo dei fattori dietetici nello sviluppo e nella gestione dei sintomi depressivi. Alcune ricerche hanno esaminato l'effetto dell'integrazione di singoli micronutrienti come acido folico, zinco, alfa-tocoferolo, ferro e vitamina D sulla gestione della depressione.
La vitamina D e il suo ruolo nel cervello
La vitamina D è un ormone neuroprotettivo, che svolge importanti funzioni nella regolazione del sistema immunitario, nella promozione della crescita e differenziazione cellulare e nei percorsi anti-infiammatori. Regola anche molti geni essenziali coinvolti nella funzione cerebrale. Diverse meta-analisi di studi epidemiologici hanno suggerito una relazione positiva tra carenza di vitamina D e rischio di sviluppare depressione.
La meta-analisi dose-risposta
Questa recente meta-analisi pubblicata su Psychological Medicine ha investigato gli effetti dose-dipendenti della supplementazione di vitamina D sui sintomi depressivi e d'ansia negli adulti. È la prima meta-analisi a esaminare specificamente la relazione dose-risposta, cercando di determinare la dose ottimale di intervento.
Metodi
I ricercatori hanno condotto una ricerca sistematica su PubMed, Scopus e Web of Science fino a dicembre 2022 per identificare trial controllati randomizzati che valutassero gli effetti della supplementazione di vitamina D3 sui sintomi di depressione e ansia negli adulti. Utilizzando un modello a effetti casuali, hanno calcolato la differenza media standardizzata (SMD) per ogni 1000 UI/giorno di supplementazione di vitamina D3. Lo strumento GRADE è stato utilizzato per valutare la certezza delle evidenze.
Risultati principali
L'analisi ha incluso 31 trial con 24.189 partecipanti. I risultati principali includono:
- Ogni 1000 UI/giorno di supplementazione di vitamina D3 ha leggermente ridotto i sintomi depressivi negli individui con e senza depressione (SMD: -0,32, 95% CI -0,43 a -0,22; GRADE = moderato).
- L'effetto è stato più pronunciato in coloro che avevano sintomi depressivi (SMD: -0,57, 95% CI -0,69 a -0,44; n = 15).
- La maggiore riduzione è stata osservata con la dose di 8000 UI/giorno (SMD: -2,04, 95% CI -3,77 a -0,31).
- I trial con follow-up ≤8 settimane (SMD: -0,45, 95% CI -0,70 a -0,20; n = 8) e da 8 a ≤24 settimane (SMD: -0,47, 95% CI -0,70 a -0,24; n = 15) hanno mostrato effetti più forti rispetto a quelli che duravano da 24 a ≤52 settimane (SMD: -0,13, 95% CI -0,28 a 0,02; n = 5) o più di 52 settimane (SMD: 0,14, 95% CI -0,16 a 0,44; n = 3) (p differenza tra gruppi <0,001).
- La supplementazione di vitamina D3 non ha avuto effetti significativi sui sintomi d'ansia.
Analisi dei sottogruppi
L'analisi dei sottogruppi ha rivelato differenze potenziali nell'effetto della supplementazione di vitamina D3 (ogni 1000 UI/giorno) sui sintomi depressivi in base a:
- Durata dell'intervento: effetto più forte nei trial con durata ≤8 settimane e 8-24 settimane, effetto non significativo nei trial più lunghi di 24 settimane.
- Sesso: effetto più forte nelle donne rispetto agli uomini.
- Stato di peso: effetto più forte nei soggetti normopeso rispetto a quelli in sovrappeso/obesi.
- Stato della vitamina D: effetto più forte nei soggetti con stato misto di vitamina D rispetto a quelli con carenza o sufficienza.
- Stato di salute: effetto più forte nei soggetti depressi rispetto ai soggetti sani o con altre condizioni di salute.
Tuttavia, la credibilità di queste differenze tra sottogruppi è stata valutata come bassa.
Effetti dose-risposta
L'analisi ha mostrato che i sintomi depressivi diminuivano proporzionalmente con l'aumento del dosaggio della supplementazione di vitamina D3 fino a 8000 UI/giorno (SMD8000 UI/giorno: -2,04; 95% CI -3,77 a -0,31), senza ulteriori cambiamenti nella stima dell'effetto a dosi più elevate.
Meccanismi d'azione
Esistono diversi possibili meccanismi fisiologici per spiegare perché la supplementazione di vitamina D3 è efficace nel trattamento della depressione:
- Impatti sulla segnalazione cellulare
- Processi neurotropici e immunomodulatori
- Sintesi della serotonina
- Espressione di proteine mitocondriali
- Aumento dell'espressione dei recettori della vitamina D3 in importanti regioni cerebrali
- Diminuzione dei livelli di proteina C-reattiva, un marker infiammatorio collegato alla depressione
Inoltre, lo stress ossidativo può essere un fattore che contribuisce alla depressione. La vitamina D ha importanti proprietà antiossidanti e quindi può avere effetti terapeutici contro i sintomi depressivi. La vitamina D può anche influenzare il sistema della serotonina e mantenere i ritmi circadiani, che sono collegati alla depressione.
Implicazioni per la pratica clinica
Questa meta-analisi dose-risposta di trial randomizzati ha dimostrato che la supplementazione di vitamina D può portare a un notevole miglioramento dei sintomi depressivi nel follow-up inferiore a 24 settimane. Il massimo impatto è stato osservato alla dose di 8000 UI/giorno, e dosi più elevate non hanno mostrato valore aggiunto nella riduzione dei sintomi depressivi.
La supplementazione di vitamina D non ha avuto effetti sulla remissione della depressione e sui sintomi d'ansia. Tuttavia, sono necessari ulteriori trial di alta qualità per testare l'efficacia a lungo termine della supplementazione di vitamina D, considerando i livelli basali di vitamina D degli individui, sui sintomi depressivi, nonché sulla remissione della depressione e sui sintomi d'ansia.
Link all'articolo: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39552387/