Gli effetti dell'integrazione proteica su massa muscolare, forza e performance fisica negli anziani fisicamente inattivi
La sarcopenia, ovvero la perdita di massa e funzionalità muscolare legata all'invecchiamento, rappresenta una delle principali preoccupazioni nella popolazione anziana. Il mantenimento della massa muscolare negli anziani è fondamentale per preservare la qualità della vita e la salute generale. Mentre l'esercizio fisico rimane la strategia principale per mantenere e incrementare la massa muscolare, molti anziani con condizioni di salute compromesse non riescono a raggiungere l'intensità di allenamento ideale.
La problematica dell'inattività fisica nell'anziano
Il processo di invecchiamento è spesso accompagnato da un aumento della degradazione proteica e una diminuzione della sintesi proteica. Queste alterazioni, unite alle conseguenze dell'inattività e a una nutrizione inadeguata, sono cause importanti della perdita di massa muscolare. La presenza di una ridotta massa muscolare predispone gli individui a malattie croniche e può portare a esiti clinici sfavorevoli, tra cui:
- Peggioramento della salute metabolica
- Riduzione della capacità funzionale
- Aumento del rischio di ospedalizzazione
- Impatto negativo sulla qualità della vita
- Associazione con un maggiore rischio di mortalità
Resistenza anabolica: un ostacolo significativo
Un fattore cruciale da considerare è la resistenza anabolica, fenomeno per cui gli anziani con ridotta massa muscolare spesso manifestano una capacità diminuita di sintetizzare proteine muscolari in risposta a una determinata dose di proteine o amminoacidi. Questo porta a un bilancio proteico negativo che incide significativamente sulla salute muscolare.
La ricerca sull'integrazione proteica
Una recente meta-analisi pubblicata su BMC Geriatrics nel 2025 ha analizzato gli effetti dell'integrazione proteica sulla massa muscolare, forza e performance fisica in anziani fisicamente inattivi. Lo studio ha incluso sei studi randomizzati controllati per un totale di 214 partecipanti, stratificati in tre categorie in base al livello di attività fisica:
- Persistente bassa attività fisica
- Transizione da bassa attività fisica ad allenamento strutturato
- Passaggio da attività fisica moderata a bassa
Principali risultati della meta-analisi
I risultati hanno mostrato che l'integrazione proteica non ha avuto effetti statisticamente significativi sulla massa corporea magra totale (p>0.05) nei soggetti anziani fisicamente inattivi. Inoltre, i parametri secondari della massa muscolare hanno mostrato benefici minimi dall'intervento, mentre sono stati osservati risultati eterogenei riguardo alla forza muscolare e alla performance fisica.
Tipologie di integrazione proteica utilizzate
Gli studi analizzati hanno utilizzato diverse forme di integrazione proteica, tra cui:
- Whey protein: 40 g/giorno
- Amminoacidi essenziali: fino a 45 g/giorno
- β-idrossi-β-metilbutirrato (HMB): 3 g/giorno
- L-citrullina: 10 g/giorno
Le dosi e i tipi di supplementazione proteica variavano da circa 3 g/giorno a 45 g/giorno, forniti sotto forma di amminoacidi, loro derivati e proteine. I trattamenti di controllo includevano placebo o integratori contenenti maltodestrina, carboidrati o bevande dietetiche non caloriche.
Considerazioni per i nutrizionisti
Esistono diverse considerazioni importanti nell'approccio all'integrazione proteica per gli anziani con bassa attività fisica:
1. Dosaggio proteico ottimale
Un apporto proteico compreso tra 1,0-1,2 g/kg/giorno è raccomandato per il mantenimento muscolare nell'invecchiamento sano, mentre 1,2-1,5 g/kg/giorno potrebbe essere necessario per pazienti anziani con malattie acute o croniche. Gli anziani con malattie gravi o malnutrizione potrebbero richiedere fino a 2,0 g/kg/giorno.
2. Qualità delle proteine
La qualità proteica svolge un ruolo fondamentale nel contesto della salute muscolare. Questa è determinata dal profilo di amminoacidi essenziali, dalla digeribilità e dalla biodisponibilità di specifiche fonti proteiche. Le proteine animali contengono una grande quantità di amminoacidi essenziali, principale stimolo nutrizionale per la sintesi proteica, ma il loro consumo può essere compromesso negli anziani a causa di:
- Dentizione inadeguata
- Riduzione dell'appetito
- Anoressia
- Disfagia solida
- Alterazione del gusto
- Costi elevati
3. Timing dell'assunzione proteica
Alcuni ricercatori sostengono che le proteine dovrebbero essere consumate uniformemente durante la giornata per garantire una risposta anabolica sostenuta nelle 24 ore. Tuttavia, studi precedenti hanno riportato risultati negativi, suggerendo che il timing proteico potrebbe non avere effetto sull'aumento della massa muscolare.
4. Effetto sinergico tra nutrienti
È stato dimostrato che una combinazione di whey protein con altri nutrienti aumenta significativamente la forza muscolare e la velocità del passo negli anziani con mobilità limitata, un effetto non osservato con la sola whey protein. Questo potrebbe essere dovuto ai benefici fisiologici sinergici derivanti dall'interazione di polifenoli, olio di pesce e proteine.
Conclusioni basate sulle evidenze
La ricerca attuale suggerisce che l'influenza dell'integrazione proteica sulla massa muscolare non è significativamente efficace, e sono stati osservati risultati contrastanti per quanto riguarda la forza muscolare e la performance fisica negli anziani fisicamente inattivi. Sono necessari ulteriori studi ben progettati per determinare l'efficacia dell'integrazione proteica al fine di massimizzarne i potenziali benefici in questa popolazione.
Per i professionisti della nutrizione che lavorano con anziani fisicamente inattivi, l'approccio ottimale potrebbe richiedere una combinazione di interventi nutrizionali personalizzati, considerando non solo la quantità, il tipo e il timing dell'assunzione proteica, ma anche le possibili interazioni con altri nutrienti e lo stato di salute generale del paziente.
Link all'articolo: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40200135/
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