La variabilità delle risposte glicemiche ai pasti: limiti della nutrizione personalizzata

La nutrizione di precisione è un approccio sempre più diffuso che promette di personalizzare i consigli alimentari in base alle risposte glicemiche individuali. Tuttavia, uno studio recente pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition mette in discussione la sua efficacia reale, sollevando importanti interrogativi sulla affidabilità delle misurazioni del glucosio postprandiale.

Il presupposto fondamentale della nutrizione personalizzata

L'idea alla base della nutrizione personalizzata è che le risposte glicemiche allo stesso cibo variano considerevolmente tra gli individui. Diversi studi hanno dimostrato che non solo le persone mostrano diverse escursioni glicemiche dopo aver consumato lo stesso alimento, ma anche la classificazione relativa degli alimenti in base alla loro capacità di aumentare il glucosio postprandiale può variare tra le persone.

Questo ha portato allo sviluppo di programmi nutrizionali personalizzati che mirano a ridurre le escursioni glicemiche prescrivendo pasti che risultano in livelli di glucosio postprandiale costantemente bassi per ciascun individuo. Un'ipotesi fondamentale di tali consigli dietetici è che le risposte glicemiche allo stesso pasto, ripetuto in diverse occasioni, siano molto meno variabili delle risposte a pasti diversi.

Ma questa ipotesi è valida? I ricercatori del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases hanno deciso di verificarla.

Lo studio sulla variabilità delle risposte glicemiche

I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da due studi clinici in cui 30 partecipanti senza diabete hanno consumato pasti duplicati a distanza di circa una settimana, catturando 1189 risposte glicemiche utilizzando monitor continui del glucosio (CGM).

Lo studio ha utilizzato due diversi tipi di CGM:

  • Abbott Freestyle Libre Pro
  • Dexcom G4 Platinum

I partecipanti hanno seguito quattro diversi pattern alimentari durante lo studio, consumando ciascun pasto due volte (una durante la prima settimana e una durante la seconda). I ricercatori hanno calcolato l'area incrementale sotto la curva(iAUC) per il glucosio per ogni periodo di 2 ore dopo i pasti.

Risultati sorprendenti

I risultati dello studio sono stati decisamente inaspettati e mettono in discussione l'efficacia della nutrizione personalizzata:

  1. È stata riscontrata una correlazione da debole a moderata tra le risposte glicemiche ai pasti duplicati:
    • Abbott: r = 0,46 (IC 95%: 0,38-0,54)
    • Dexcom: r = 0,45 (IC 95%: 0,39-0,50)
  2. La affidabilità delle misurazioni è risultata bassa, come indicato dal coefficiente di correlazione intraclasse (ICC):
    • Abbott: 0,28
    • Dexcom: 0,17
  3. Le analisi di Bland-Altman hanno mostrato ampi limiti di concordanza:
    • Abbott: da -29,8 a 28,4 mg/dL
    • Dexcom: da -29,4 a 32,1 mg/dL
  4. Sorprendentemente, la variabilità individuale delle risposte glicemiche ai pasti duplicati era simile alla variabilità delle risposte a pasti diversi:
    • Abbott: SDduplicate = 10,1 mg/dL vs SDweek1 = 11,7 mg/dL e SDweek2 = 10,6 mg/dL
    • Dexcom: SDduplicate = 11,2 mg/dL vs SDweek1 = 10,9 mg/dL e SDweek2 = 11,0 mg/dL

Implicazioni per la classificazione dei pasti

Lo studio ha anche esaminato le implicazioni pratiche per i consigli dietetici personalizzati. I pasti classificati nel tertile inferiore di risposta glicemica nella prima settimana avevano valori più bassi della media rispettivamente del 98% e 108% per Abbott e Dexcom. Tuttavia, gli stessi pasti nella seconda settimana erano solo del 42% e 60% inferiori alla media.

Analogamente, i pasti nel tertile superiore nella prima settimana avevano valori più alti della media del 85% e 131%, mentre gli stessi pasti nella seconda settimana erano solo del 45% e 53% superiori alla media.

Questo fenomeno di regressione verso la media suggerisce che i consigli dietetici basati su una singola misurazione potrebbero essere inaffidabili.

Fattori che influenzano la variabilità

I ricercatori hanno cercato di identificare i fattori che potrebbero spiegare la variabilità delle risposte glicemiche ai pasti duplicati. Le variabili predittive identificate includevano:

  • Differenze nel glucosio basale (correlazione negativa moderata)
  • Differenze nel contenuto di carboidrati dei pasti
  • Differenze nell'assunzione energetica dagli spuntini
  • Presenza di esercizio fisico durante il periodo postprandiale

Tuttavia, queste variabili spiegavano solo una piccola parte (<33%) della variabilità osservata.

Conclusioni e implicazioni pratiche

Questo studio suggerisce che i consigli dietetici personalizzati basati su misurazioni CGM richiedono metodi più affidabili, che coinvolgano misurazioni ripetute aggregate. Le risposte glicemiche individuali ai pasti duplicati sono risultate altamente variabili, mettendo in discussione l'efficacia dei programmi di nutrizione personalizzata che si basano su poche misurazioni.

I risultati sono particolarmente significativi considerando che lo studio è stato condotto in condizioni controllate di ricovero metabolico. In condizioni di vita reale, la variabilità potrebbe essere ancora maggiore.

Per i nutrizionisti clinici, questo studio suggerisce che:

  1. La variabilità delle risposte glicemiche ai pasti duplicati deve essere considerata quando si forniscono consigli dietetici personalizzati.
  2. Due misurazioni sono probabilmente insufficienti per fornire stime personalizzate affidabili, anche in condizioni controllate.
  3. L'approccio alla nutrizione personalizzata dovrebbe includere misurazioni ripetute aggregate per ottenere risultati più affidabili.
  4. I monitor continui del glucosio possono essere strumenti utili, ma la loro variabilità intrinseca deve essere tenuta in considerazione nell'interpretazione dei dati.

Questo studio rappresenta un importante contributo alla comprensione dei limiti della nutrizione personalizzata e sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per sviluppare metodi più affidabili per la personalizzazione dei consigli dietetici.

 

Link all'articolo: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39755436/