Integratori alimentari nella neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia (CIPN)
La Neuropatia Periferica Indotta da Chemioterapia (CIPN) è uno degli effetti avversi più comuni nelle persone che si sottopongono ai trattamenti per tumore; affligge un'alta percentuale di pazienti sottoposti a terapia e si manifesta con dolore e riduzione nella funzionalità degli arti e in generale riduce la qualità della vita del paziente oncologico.
Alcuni nutrienti appaiono utili o promettenti nella gestione della condizione.
Il nutriente con maggiori studi appare essere la AcetilCarnitina, che svolge un importante compito nel metabolismo intermedio e nell’ossidazione dei grassi.
Altri nutrienti con evidenze iniziali sono vitamine del gruppo B e in particolare la B12, vitamina E, omega 3 (DHA), acido alfalipoico (ALA).
Dopo la chemioterapia si riscontra spesso una carenza di B12. La supplementazione con vitamine del gruppo B appare sicura, nonostante si sia supposto un potenziale aumento del rischio tumorale, gli autori della review concludono affermando che i benefici superano i potenziali rischi.
La vitamina E agisce da antiossidante, neutralizzando i radicali liberi, e appare prevenire la CIPN. Anche in questo caso si è messo in dubbio la sicurezza per eventuale interferenza con le terapie e alcuni studi in cui ha aumentato il rischio di tumore prostatico.
DHA e ALA sono importanti per la formazione dei nervi e la loro protezione.
Gli alimenti che attivano le sirtuine possono ugualmente giocare un ruolo.
Tra le piante medicinali, la curcumina può ridurre lo stress ossidativo indotto dalla chemio, ma goshajinkigan (mix di erbe della tradizione giapponese) e coloquintide hanno maggiori studi, seppur sempre non definitivi.
Questi supplementi appaiono sicuri ma per il rischio di interferenza con le cure devono essere assunti solo sotto supervisione.
Lavoro originale: https://www.mdpi.com/2072-6643/14/3/625/htm