Probiotici e Cortisolo: Il Ruolo del Microbiota Intestinale nella Riduzione dello Stress

Negli ultimi anni, l’interesse per il ruolo dei probiotici nel miglioramento della salute umana è cresciuto esponenzialmente. 

Non solo per il loro impatto sulla salute intestinale, ma anche per la loro influenza sulla comunicazione tra intestino e cervello, attraverso l’asse intestino-cervello. 

Uno studio pubblicato su Nutrients (2024) ha analizzato l’effetto della supplementazione di probiotici sui livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in un’ampia varietà di popolazioni. 

Questo articolo esplora i risultati di tale ricerca, con particolare attenzione alle implicazioni per i nutrizionisti.

 

Lo Studio: Obiettivi e Metodologia

 

Lo studio in questione è una revisione sistematica e meta-analisi che ha valutato 46 trial clinici randomizzati (RCT), coinvolgendo un totale di 3.516 partecipanti. 

Gli obiettivi principali erano comprendere se e in che misura la supplementazione di probiotici potesse ridurre i livelli di cortisolo e quali fattori (durata del trattamento, tipo di popolazione, numero di ceppi utilizzati, ecc.) influenzassero tali risultati.

Gli studi inclusi sono stati selezionati da database scientifici (PubMed, Cochrane Library, Embase, Scopus, tra gli altri) e comprendevano partecipanti di diverse fasce d’età e condizioni di salute. 

L’analisi si è basata su misurazioni di cortisolo provenienti da sangue, saliva, urine o feci.

 

Risultati Principali

 

I risultati hanno evidenziato che la supplementazione di probiotici ha portato a una significativa riduzione dei livelli di cortisolo rispetto ai gruppi di controllo. 

In particolare:

  • Riduzione complessiva del cortisolo: diminuzione moderata (SMD: -0,45; IC 95%: -0,83, -0,07).
  • Subgruppi specifici:
    • Popolazioni sane: maggiore efficacia rispetto alle popolazioni con patologie preesistenti.
    • Supplementazione con un singolo ceppo probiotico: risultati più consistenti rispetto a miscele di ceppi.
    • Regioni geografiche: gli studi condotti in Asia hanno mostrato effetti più pronunciati.
    • Durata del trattamento: trattamenti di durata inferiore a sei settimane hanno prodotto risultati simili a quelli più lunghi.

Nonostante questi risultati, l’eterogeneità tra gli studi è risultata elevata (I²: 92,5%), suggerendo che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio le variabili in gioco.

 

Interpretazione dei Risultati

 

I dati suggeriscono che i probiotici possono modulare i livelli di cortisolo attraverso l’asse intestino-cervello, contribuendo potenzialmente alla gestione dello stress e delle condizioni ad esso correlate, come ansia e depressione. 

Tuttavia, la variabilità nei risultati indica che l’efficacia può dipendere da fattori individuali, come lo stato di salute, la composizione del microbiota intestinale preesistente e le specifiche caratteristiche del trattamento probiotico.

Dal punto di vista clinico, l’utilizzo di probiotici potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica complementare nella gestione dello stress, specialmente in contesti di prevenzione o in combinazione con interventi dietetici mirati.

 

Implicazioni per i Nutrizionisti

 

Per i professionisti della nutrizione, questi risultati offrono spunti interessanti per l’integrazione dei probiotici nella pratica quotidiana. Ecco alcune considerazioni:

  1. Approccio personalizzato: La scelta del ceppo probiotico e della durata del trattamento dovrebbe essere personalizzata in base alle esigenze del paziente.
  2. Monitoraggio degli effetti: È importante valutare regolarmente i parametri di stress e i livelli di cortisolo per verificare l’efficacia del trattamento.
  3. Comunicazione interdisciplinare: Collaborare con altri professionisti della salute per integrare l’utilizzo di probiotici in piani terapeutici più ampi.

Conclusioni

 

La supplementazione di probiotici rappresenta una strategia promettente per la modulazione dei livelli di cortisolo e il miglioramento dello stato di benessere generale. 

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati e identificare le migliori pratiche cliniche, i nutrizionisti possono già considerare l’integrazione di probiotici come parte di un approccio globale alla gestione dello stress e delle sue implicazioni sulla salute.

 

Link all’articolo completo: https://www.mdpi.com/2072-6643/16/20/3564