La dieta mediterranea nella prevenzione dei tumori correlati all'obesità: evidenze dallo studio EPIC
La ricerca scientifica continua a fornire prove sempre più solide sui benefici protettivi della dieta mediterranea contro diverse patologie croniche, inclusi i tumori. Un importante studio pubblicato su JAMA Network Open ha analizzato la relazione tra l'aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di sviluppare tumori correlati all'obesità, utilizzando i dati dell'ampio studio prospettico EPIC (European Prospective Investigation Into Cancer and Nutrition).
Il background scientifico dell'obesità e cancro
L'obesità rappresenta oggi una delle principali sfide per la salute pubblica globale. Tra il 1975 e il 2016, la prevalenza di sovrappeso negli adulti è aumentata drammaticamente, passando dal 21% negli uomini e 24% nelle donne a quasi il 40% in entrambi i sessi. Attualmente, il 39% della popolazione mondiale è obesa o sovrappeso, nonostante gli sforzi intensivi per contrastare questa epidemia.
L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha stabilito un legame convincente tra l'eccesso di peso corporeo e l'aumento del rischio di cancro in 13 siti anatomici specifici, inclusi tumori dell'endometrio, esofago, rene, pancreas, fegato e mammella. Questi tumori, definiti obesity-related cancers (ORC), rappresentano una categoria particolare di neoplasie il cui sviluppo è strettamente correlato all'adiposità corporea.
La dieta mediterranea: un modello alimentare protettivo
La dieta mediterranea tradizionale ha dimostrato in numerosi studi epidemiologici e trial clinici di avere un'influenza positiva sulla salute, incluse associazioni con la perdita di peso e la riduzione dell'adiposità addominale. Lo studio EPIC-Spagna, ad esempio, ha evidenziato un'associazione inversa tra alta aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di obesità negli individui sovrappeso.
Romaguera e colleghi hanno osservato che l'aderenza alla dieta mediterranea era associata a una circonferenza vita più piccola e poteva prevenire l'aumento di peso nelle popolazioni europee. Inoltre, ricerche recenti hanno mostrato che l'aderenza alla dieta mediterranea è associata a una migliore sopravvivenza dopo diagnosi di cancro al seno nelle donne di nove paesi europei.
Lo studio EPIC: metodologia e popolazione
La ricerca ha analizzato i dati di 450.111 partecipanti dello studio EPIC, una vasta coorte prospettica multicentrica che ha arruolato individui di età compresa tra 35 e 70 anni dal 1992 al 2000 in 23 centri di 10 paesi europei. I partecipanti sono stati seguiti per un tempo mediano di 14,9 anni, durante i quali il 4,9% ha sviluppato un tumore correlato all'obesità.
L'aderenza alla dieta mediterranea è stata valutata utilizzando il Mediterranean Diet Score (MDS) a 9 punti sviluppato da Trichopoulou, che considera nove componenti alimentari: verdure, legumi, frutta e frutta secca, cereali, pesce, latticini, prodotti a base di carne, grassi (rapporto tra grassi insaturi e saturi) e alcol. I partecipanti sono stati classificati in tre categorie di aderenza: bassa (0-3 punti), media (4-6 punti) e alta (7-9 punti).
Risultati principali: protezione dose-dipendente
I risultati dello studio hanno mostrato che i partecipanti con alta aderenza alla dieta mediterranea (7-9 punti) presentavano un rischio ridotto del 6% di sviluppare tumori correlati all'obesità rispetto a quelli con bassa aderenza (0-3 punti), con un hazard ratio di 0,94 (IC 95%: 0,90-0,98). Una simile associazione inversa è stata osservata anche per i partecipanti con aderenza media.
Analizzando i tassi di incidenza per anno-persona, si è osservata una chiara tendenza decrescente: 0,053 nel gruppo a bassa aderenza, 0,049 nel gruppo ad aderenza media e 0,043 nel gruppo ad alta aderenza alla dieta mediterranea. Questo trend suggerisce un effetto protettivo dose-dipendente dell'aderenza alla dieta mediterranea.
Tumori specifici e aderenza mediterranea
L'analisi per specifici tipi di tumore ha rivelato associazioni inverse significative tra l'alta aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di:
- Cancro colorettale (HR: 0,92; IC 95%: 0,85-0,99)
- Carcinoma epatocellulare (HR: 0,52; IC 95%: 0,33-0,83)
- Cancro del rene (HR: 0,67; IC 95%: 0,55-0,82)
L'aderenza media alla dieta mediterranea è stata inversamente associata al cancro esofageo (HR: 0,66; IC 95%: 0,48-0,93). Interessante notare che per i tumori correlati agli ormoni nelle donne, specificamente cancro al seno post-menopausale, endometriale e ovarico, non sono state osservate associazioni significative.
Il ruolo dell'adiposità: risultati inaspettati
Un aspetto particolarmente interessante dello studio riguarda l'analisi di mediazione condotta per valutare se l'effetto protettivo della dieta mediterranea fosse mediato da misure di adiposità come l'indice di massa corporea (BMI) e il rapporto vita-fianchi (WHR). Contrariamente alle aspettative, l'analisi non ha mostrato alcuna mediazione significativada parte di questi parametri antropometrici.
Questo risultato suggerisce che l'associazione protettiva con i tumori correlati all'obesità potrebbe coinvolgere meccanismi alternativi rispetto alla semplice riduzione dell'adiposità. Studi precedenti nel progetto EPIC in Italia avevano già evidenziato che l'associazione protettiva della dieta mediterranea con il cancro colorettale non era mediata dall'adiposità addominale.
Meccanismi biologici sottostanti
Gli studi di intervento hanno dimostrato che la dieta mediterranea è positivamente associata a marcatori metabolici e infiammatori, come la glicemia a digiuno e la proteina C-reattiva. Le fibre alimentari, componente importante di questo pattern alimentare, possono contrastare i composti N-nitroso cancerogeni derivanti dalle carni processate e da altre fonti.
I meccanismi che collegano obesità e cancro sono complessi e includono fattori come adipochine, fattori di crescita e resistenza insulinica, oltre a fattori emergenti come ipossia, suscettibilità genetica, cellule stromali e infiammazione. La dieta mediterranea potrebbe agire su molteplici di questi pathway simultaneamente.
Analisi per componenti alimentari
L'esame dei singoli componenti della dieta mediterranea ha rivelato che un rischio ridotto di tumori correlati all'obesità era associato principalmente a un consumo moderato di alcol e a un minor consumo di carne. Questo dato è coerente con l'evidenza scientifica che associa costantemente il consumo di carne rossa e processata con l'aumento del rischio di cancro.
I risultati suggeriscono che i cereali e il minor consumo di carne potrebbero essere collegati a una leggera riduzione del rischio di tumori correlati all'obesità, supportando l'ipotesi che i benefici della dieta mediterranea derivino dalle interazioni sinergiche tra i suoi vari componenti piuttosto che da singoli alimenti.
Interazioni con altri fattori di rischio
Le analisi stratificate hanno evidenziato interazioni significative per stato di fumatore e sesso. In particolare, l'aderenza alla dieta mediterranea era inversamente associata al rischio di tumori correlati all'obesità negli ex fumatori (aderenza media: HR 0,93; alta aderenza: HR 0,91) e nei fumatori attuali (alta aderenza: HR 0,86).
Questi risultati suggeriscono che l'aderenza alla dieta mediterranea potrebbe parzialmente compensare l'influenza del tabacco sul cancro, allineandosi con studi precedenti che hanno trovato un'associazione combinata di fumo e scarsa aderenza alla dieta mediterranea con l'aumento della mortalità correlata al cancro.
Validità dei risultati: analisi di sensibilità
La robustezza dei risultati è stata confermata attraverso multiple analisi di sensibilità. L'utilizzo del relative Mediterranean Diet Score (rMedDiet), che include l'olio d'oliva, ha prodotto risultati comparabili (alta vs bassa aderenza: HR 0,93; IC 95%: 0,89-0,98).
Anche escludendo il componente alcolico dal punteggio originale e aggiustando le analisi per l'assunzione di alcol, sono state ottenute stime simili (alta vs bassa aderenza: HR 0,94; IC 95%: 0,90-0,99). L'esclusione dei primi due anni di follow-up ha confermato la consistenza dei risultati.
Limitazioni e considerazioni metodologiche
Lo studio presenta alcune limitazioni che devono essere considerate nell'interpretazione dei risultati. L'esposizione e i potenziali confondenti sono stati valutati solo al baseline, sebbene ricerche precedenti in coorti simili abbiano suggerito che i pattern alimentari tendono a rimanere relativamente stabili nel tempo.
Il modello di vita mediterraneo potrebbe non essere completamente catturato dai punteggi utilizzati, specialmente considerando che una porzione sostanziale dei partecipanti proveniva da paesi non mediterranei. Tuttavia, negli studi prospettici, qualsiasi classificazione errata all'interno del sistema di punteggio può spostare le stime del rischio verso il null.
Implicazioni per la pratica clinica
I risultati di questo ampio studio prospettico indicano che una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata a una modesta riduzione del rischio di tumori correlati all'obesità. Anche un'aderenza media ha mostrato benefici nella riduzione del rischio di questi specifici tumori.
Sebbene i risultati non abbiano suggerito una mediazione attraverso sovrappeso e obesità, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi attraverso i quali una maggiore aderenza alla dieta mediterranea potrebbe potenzialmente ridurre il rischio di cancro. La bassa prevalenza di sovrappeso e obesità nella coorte potrebbe spiegare parzialmente i risultati nulli nelle analisi di mediazione.
Link all'articolo: https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2830586