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L'impatto del latte artificiale a basso contenuto proteico sulla composizione corporea infantile

La nutrizione nei primi mesi di vita rappresenta uno dei fattori più determinanti per lo sviluppo della composizione corporea e del rischio obesità nel corso dell'infanzia. Il recente studio "Anthropometry and Body Composition in Childhood: Follow-Up of a Randomised, Double-Blinded Controlled Trial With a Modified, Low-Protein Infant Formula During Infancy", pubblicato su Pediatric Obesity nel 2025, offre nuove evidenze scientifiche sui effetti a lungo termine del latte artificiale (o latte formulato) con contenuto proteico modificato.

L'ipotesi delle proteine precoci e il contesto dello studio

L'ipotesi delle proteine precoci postula che un elevato apporto proteico durante i primi mesi di vita possa stimolare la secrezione di insulina e del fattore di crescita insulino-simile (IGF-1), favorendo un aumento accelerato del peso e dell'accumulo di tessuto adiposo. Questa teoria trova fondamento nell'osservazione che i neonati alimentati con latte artificiale tendono a presentare una crescita più rapida e una maggiore adiposità rispetto a quelli allattati al seno.

Il latte formulato contiene tipicamente concentrazioni proteiche superiori al latte materno (circa 2,1 g/100 kcal versus 1,0-1,3 g/100 mL), principalmente per garantire un adeguato apporto di aminoacidi essenziali. Tuttavia, questa differenza potrebbe contribuire alle divergenze osservate nella composizione corporea tra neonati alimentati artificialmente e allattati al seno.

Il trial ProtEUs: metodologia e caratteristiche innovative

Lo studio ProtEUs ha coinvolto 245 neonati sani a termine, randomizzati per ricevere una formula sperimentale a basso contenuto proteico modificato (mLP, 1,7 g proteine/100 kcal) o una formula controllo (CTRL, 2,1 g proteine/100 kcal) per i primi 6 mesi di vita. Un gruppo di 67 neonati allattati al seno è stato incluso come riferimento.

L'aspetto innovativo della formula mLP non risiede solo nella riduzione del contenuto proteico, ma anche nella modificazione del profilo aminoacidico. Entrambe le formule erano composte da 70% di proteine intatte e 30% di aminoacidi liberi, con ottimizzazione specifica della composizione aminoacidica basata su precedenti studi sui fabbisogni nutrizionali dei neonati.

Risultati a 6 anni: composizione corporea e crescita

Il follow-up a 6 anni ha incluso 106 bambini (39 mLP, 33 CTRL, 34 allattati al seno), con età media di 6 anni e 9 mesi. Le misurazioni hanno utilizzato metodiche avanzate come la pletismografia ad aria (ADP), la tecnica di diluizione del deuterio e la misurazione delle pliche cutanee.

I risultati mostrano assenza di differenze significative nei parametri antropometrici tradizionali (peso, altezza, BMI) tra i due gruppi di latte artificiale. Tuttavia, emerge un dato interessante: il gruppo formula mLP presenta una massa magra inferiore rispetto al gruppo formula CTRL (-1240 g; IC 95%: -1889 a -591; p<0,001). Questa differenza, pur statisticamente significativa, solleva interrogativi sulla rilevanza clinica considerando che la massa magra totale si aggira intorno ai 20 kg.

Un aspetto confermato è la maggiore massa grassa in entrambi i gruppi di latte formulato rispetto al gruppo allattato al seno (p=0,01), evidenziando come le differenze tra allattamento naturale e artificiale persistano anche a distanza di anni dalla conclusione dell'intervento nutrizionale.

Implicazioni metaboliche e confronto con studi precedenti

I risultati del ProtEUs si discostano parzialmente da quelli di altri studi landmark come il CHOP trial, che aveva dimostrato differenze significative nella composizione corporea confrontando latte artificiale ad alto contenuto proteico (2,9 g/100 kcal) versus basso contenuto (1,8 g/100 kcal). Nel CHOP trial, i bambini alimentati con latte formulato ad alto contenuto proteico mostravano maggiore massa grassa e massa magra fino ai 6 anni di età.

La discrepanza può essere attribuita alle diverse concentrazioni proteiche utilizzate: mentre il CHOP trial confrontava livelli estremi, il ProtEUs ha testato una riduzione più moderata (da 2,1 a 1,7 g/100 kcal), più vicina ai valori del latte artificiale commerciale standard.

Limitazioni metodologiche e considerazioni cliniche

Lo studio presenta alcune limitazioni significative. La ridotta numerosità campionaria al follow-up (43% del campione originale) ha comportato una potenza statistica limitata (37% per il BMI), principalmente a causa delle restrizioni COVID-19. Gli autori hanno utilizzato modelli lineari misti per mitigare l'impatto dei dati mancanti, ma la ridotta potenza statistica rimane un limite interpretativo importante.

La variabilità nelle tecniche di misurazione della composizione corporea rappresenta un'ulteriore sfida. Mentre l'ADP ha mostrato una differenza nella massa magra, questa non è stata replicata con la tecnica di diluizione del deuterio, suggerendo la necessità di cautela nell'interpretazione dei risultati.

Prospettive future nella formulazione degli alimenti per l'infanzia

I risultati del ProtEUs indicano che la sola riduzione del contenuto proteico, seppur accompagnata da ottimizzazione del profilo aminoacidico, potrebbe non essere sufficiente per ottenere una composizione corporea più simile a quella dei bambini allattati al seno. Questo suggerisce la necessità di esplorare modificazioni più ampie della composizione del latte formulato.

Un'area di crescente interesse riguarda la struttura lipidica. Il latte materno presenta globuli lipidici con membrana specifica, mentre nel latte artificiale i globuli lipidici sono circa 10 volte più piccoli. Recenti studi suggeriscono che la modifica della struttura lipidica, con globuli più grandi rivestiti da fosfolipidi del latte, potrebbe supportare un BMI più basso durante l'infanzia.

Implicazioni per la pratica clinica

I risultati sottolineano l'importanza del counseling sull'allattamento al seno come strategia primaria per ottimizzare la composizione corporea infantile. Quando l'allattamento naturale non è possibile, la scelta del latte artificiale deve considerare non solo il contenuto proteico, ma l'intera composizione nutrizionale.

La persistenza di differenze nella massa grassa tra bambini alimentati con latte formulato e allattati al seno a 6 anni evidenzia come le scelte nutrizionali precoci abbiano effetti duraturi sulla composizione corporea. Questo rafforza l'importanza di strategie preventive per l'obesità infantile che inizino già nei primi mesi di vita.

Lo studio ProtEUs, pur non dimostrando benefici chiari della formula a basso contenuto proteico testata, contribuisce alla comprensione dei meccanismi di programmazione metabolica precoce e orienta verso approcci più sofisticati nella formulazione degli alimenti per l'infanzia.

 

Link all'articolo: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ijpo.70038